Oculistica

Cataratta

08 Settembre 2020
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Diagnosi e strategie di intervento

La cataratta é la principale causa nel mondo della perdita della vista e consiste nell’opacizzazione del cristallino naturale.La diagnosi può essere fatta solo durante un’approfondita visita oculistica che preveda anche un esame funzionale circa la determinazione del visus per lontano e per vicino, biometria, fonometria, esame della retina ed esame del cristallino alla lampada a fessura con pupilla dilatata.

Cause e diverse tipologie di cataratta

La principale tipologia di cataratta é quella senile ossia legata all’avanzare dell’età ma esiste anche una cataratta congenita infatti si può nascere con la cataratta. Inoltre la cataratta può essere anche legata ad altri fattori come il diabete, la miopia, il glaucoma, l’ipertensione arteriosa, l’uso prolungato di farmaci come il cortisone, il cordarone, i chemioterapici etc.; ma anche un trauma può sviluppare una cataratta (cataratta traumatica). Sembrano favorire l'opacizzazione del cristallino anche fattori come il fumo e l’alcol ma non vanno dimenticati la familiarità e i fattori ambientali, come le radiazioni ionizzanti, l’esposizione alla luce solare o agli ultravioletti.

Come riconoscerla

Inizialmente soggetti con cataratta potrebbero non manifestare alcun sintomo e le irregolarità nella vista sono spesso graduali, alcuni pazienti addirittura notano un miglioramento della vista da vicino o di poter fare a meno degli occhiali da lontano.Quando invece i sintomi si manifestano i principali sono i seguenti:

  • Vista annebbiata e/o doppia
  • problemi visivi con le luci, per esempio i fari delle macchine che ci vengono incontro o aloni attorno al sole.
  • Alterazione dei colori
  • necessità di cambiare frequentemente la prescrizione degli occhiali.

Non sempre questi sintomi corrispondono necessariamente ad una diagnosi di cataratta, potrebbero per esempio essere indicativi di molte altre patologie oculari, per questo la visita oculistica approfondita rimane l’unica garanzia di diagnosi certa.

Come si interviene

Quando la cataratta é allo stato iniziale può essere sufficiente cambiare frequentemente gli occhiali.Per cataratte più avanzate che creano reali disagi al paziente l’unica soluzione rimane l’intervento chirurgico che va a  rimuovere il cristallino opaco sostituendolo con una lente artificiale chiara chiamata lente intraoculare (IOL) fatta di una plastica speciale  che viene inserite nel sacco capsulare; tuttavia alcuni pazienti sono intolleranti al materiale della lente (molto raro), per questo dovranno far uso di particolari lenti a contatto o occhiali.

L’intervento chirurgico alla cataratta può essere eseguito con tre tecniche diverse: l’intervento intracapsulare (ormai molto raro) , l’extracapsulare e la facoemulsificazione, più impiegata, perché più sicura e meno invasiva poiché impiega una sonda a ultrasuoni per rimuovere il cristallino e i tempi di intervento sono ridotti consentendo una guarigione rapida e un recupero precoce senza punti di sutura in anestesia locale (collirio anestetico).Si tratta di un intervento che si esegue ambulatoriamente in anestesia locale e quindi non richiede alcun ricovero.

Dopo l’intervento e’ normale sentire un pò di dolore, prurito e una lieve pesantezza delle palpebre, inoltre ci vuole un pò di tempo prima che l’occhio operato riprenda ad operare in armonia con l’altro occhio e si potrebbero percepire i colori con una leggera tonalità bluastra o esserci una diversa sensibilità alla luce, sono tutti sintomi post operatori che potrebbero comparire e sparire nel giro di qualche settimana.

Nel post operatorio ci sono poi dei controlli da eseguire con il medico poiché il rischio di infezione é più alto nelle prime due settimane, inoltre bisognerà instillare uno o più tipi di gocce, di solito antiinfiammatori e antibiotici, limitare gli sforzi fisici, non sfregare l’occhio e usare occhiali da sole.

Complicazioni dopo l’intervento sono rare, ma possono verificarsi: essi includono l’infezione, l’emorragia, un aumento della pressione intraoculare, eccessiva infiammazione e distacco della retina.

Esistono dei sintomi sentinella che meritano un immediato controllo: questi sono la comparsa di un forte dolore persistente, l’ improvvisa diminuzione della vista e la visione di lampi di luci o molti puntini neri che fluttuano davanti all’occhio.

La presenza di altre malattie oculari può compromettere il risultato finale, anche quando l’operazione è riuscita perfettamente.

La cataratta può ritornare?

No, in alcuni casi però, la capsula posteriore su cui poggia la lente intraoculare può perdere trasparenza. Questa evenienza si chiama cataratta secondaria e può essere trattata con il laser. La tecnica si chiama capsulotomia Yag laser e consiste nel creare una piccola apertura nella parte centrale della capsula posteriore per permettere alla luce di passare indisturbata. Il trattamento è strettamente ambulatoriale, si fa sempre in anestesia topica (instillazione di alcune gocce di anestetico nell’occhio) e non è dolorosa.

 

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Dir. San. Dott. Carlo Marchetti
Iscritto all’Ordine dei Medici di Sondrio n.756 e Odontoiatri n. 146
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